giovedì 5 marzo 2009

Lettera aperta al dr Manganelli:L'istituto Araldico Genealogico Spreti smentisce le velleita' araldiche di Barbaccia.

Lettera aperta al Capo della Polizia dr Manganelli,

Un nostro associato docente di Storia, ha telefonato al duca Mariano d'Otranto, Presidente dell'Istituto Araldico Genealogico Spreti, per conoscere quale sia la posizione dell'Istituto tirato in ballo dal Signor Barbaccia, quale ratificatore della sua Genealogia. Il duca Mariano , in verita'persona gentilissima e puntuale ,ci ha senza indugio, spiegato che stava per rispondere ad un docente di Storia di Napoli che aveva posto il medesimo quesito.Il Duca Mariano ha spiegato che l'aver redatto l'albero genealogico di Barbaccia Paolo Francesco ,che ora ha ottenuto anche il decreto di aggiungersi Viscardi, il che non gli conferisce alcuna pretesa, non significava affatto attribuirgli anamnesi Antiochene o Sveve, perche' il Barbaccia non lo e' assolutamente.Si sono limitati solo a descrivere nomi secondo le date , ma escludono assolutamente che trattasi di un discendente degli Antiochia , ramo Svevo Antiocheno. Barbaccia non puo assolutamente strumentalizzare come accredito a sue pretese nobiliari tale albero, regolarmente pagato con fatturazione.
Il duca Mariano si dice disposto a testimoniare in Tribunale quanto afferma, ossia che Barbaccia non e' assolutamente un discendente di Federico II,prendendo le distanze da eventuale millantato credito sulla circostanza che sia stato semplicemente illustrato un albero che ogni borghese ha diritto di contemplare.Ha aggiunto che sorvolando sul personaggio Pellicccioni di Poli, e' stato tuttavia veritiero per quanto concerne la stesura del libro "Tre falsi re di Svevia. Ha precisato , altresì, che sta dando risposte doverose ufficiali.Il colloquio e'rimasto documentato presso lo Studio Legale che ha trasmesso i nastri alla Procura della Repubblica tedesca, per le iniziative adeguate.Per la stessa sicurezza e trasparenza degli interessati , pubblichiamo la notizia. Invitiamo pertanto il Capo della Polizia Manganelli a contattare immediatamente l'Istituto Araldico Spreti,ed invitare l'Ispettore Stramaglia dell'anticrimine di Poggibonsi,a prendere pubblicamente distanze dal Barbaccia, profilandosi il presunto concorso, da parte di un pubblico ufficiale, in reato di truffa e falso in vendita di titoli illegittimi in ordini cavallereschi gia' fasulli. Si richiede inoltre per conflitto d'interesse che le indagini condotte da Stramaglia contro i giornalisti che contestavano la nobilta' di Barbaccia, vengano trasferite altrove.Certamente lo studio legale non ha violato la privacy, in quanto trattasi di pubblico personaggio, sia il Barbaccia, che l'Istituto Araldico Genealogico Spreti,il quale spontaneamente aveva assicurato che l'avrebbe ratificato per iscritto quanto sopra, ossia che Barbaccia non e' assolutamente discendente di Federico II.Diamo atto al Duca Mariano di Otranto che non ha assolutamente violato il codice deontologico della riservatezza, in quanto sostenendo un equivoco del genere sarebbe stato legittimo il sospetto di eventuale concorso in vendite di titoli falsi . Il duca d'Otranto si e' limitato a illustrare una scala genealogica, senza per questo ratificare discendenze da un Barbarossa che non c'e'.

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