martedì 19 maggio 2009

Non basta infatti che Barbaccia abbia in precedenza minacciato i giornalisti con l'Acido di Brusca!

Blog di Alessandro Ghebreigziabiher
giovedì 14 maggio 2009
Il procuratore Gerunda beve la soda caustica: in un thriller sarebbe un tentato omicidio



I fatti:

Primo fatto: la dott.sa Margherita Gerunda è il Procuratore della Repubblica di Frosinone dal marzo 2004. Si è occupata di fatti di omicidio, sequestri di persona, terrorismo, spaccio internazionale di droghe e del coordinamento di indagini svolte in campo internazionale.
Secondo fatto: nel 2004 ha fatto parte come consulente della Commissione parlamentare titolare dell’inchiesta Telekom-Serbia.
Terzo fatto: nel 2005 in veste di procuratore della repubblica ha fatto parte della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse.
Quarto fatto: nel 2007 ha scritto la prefazione al libro «Vent'anni nel Sisde - seconda parte - Storia dei Servizi Segreti dal 1992 alla riforma 2007» del Generale dei Carabinieri (nella riserva) Aldo Lisetti.
Quarto fatto: ieri mattina Margherita Gerunda, Procuratore della Repubblica, entra in un bar a Frosinone, cosa che fa abitualmente, per bere un caffé. Chiede al cameriere un bicchiere d’acqua per ingerire una pasticca, altro gesto quotidiano. Subito dopo aver bevuto, la donna si accascia sul bancone e sulla sua bocca fuoriescono schiuma e sangue.
Quinto fatto: nel bicchiere non c’era acqua, bensì soda caustica. A detta dei proprietari del bar, la sostanza era conservata in una bottiglia di plastica di una normale marca di acqua minerale e che è stata servita per errore alla donna.
Sesto fatto: Margherita Gerunda è ricoverata in prognosi riservata al policlinico Gemelli di Roma. La soda caustica le ha provocato lesioni all'esofago che, però, non risulterebbe perforato. I medici dell'ospedale capitolino sono ottimisti e non disperano di poterla salvare.

Lo spero anch’io.
Fino a ieri ammetto che non conoscevo il nome di Margherita Gerunda e da quello che ho letto in rete, dai fatti sopra elencati, sembra una donna che lavora per il bene del paese, per il nostro bene.
Per la nostra sicurezza, con i fatti e non con le parole.
I fatti.
Ammetto di essere una persona votata alla libera fantasia, non potrei altrimenti avendo scelto la scrittura di storie come massima espressione personale ed è per questo che inevitabilmente sono portato spesso a congetture e ipotesi più astratte che altro.
Per questo perdonate la mia fervida immaginazione ma in una qualsiasi trama narrativa che si rispetti, leggendo i fatti di cui sopra, c’è puzza di tentato omicidio lontano un miglio.
In una trama narrativa, ripeto, in un classico thriller a tinte fosche e intriso di complotti.
La realtà è ben altra, lo so bene.
Occorrono i fatti per poter fare delle accuse e accampare dei sospetti.
Basta guardare quelli che sono caduti sulla testa del presidente del Guatemala Alvaro Colom per colpa del dito puntato su di lui da parte dell’avvocato Rodrigo Rosenberg, assassinato domenica.
A riprova di ciò vi è il seguente video:

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