domenica 14 dicembre 2008
UTOPIA ARTE DEL FUTURO :Presentato a Trieste il volume di Yasmin von Hohenstaufen
Il Neologismo Utopia presenta un'ambiguità di fondo: "Utopia", infatti, può essere intesa come la latinizzazione dal greco sia di Εὐτοπεία, frase composta dal prefisso greco ευ- che significa positività, bontà (basti pensare a termini come eugenetica, eutanasia o eufemismo) e τóπος (tópos), che significa luogo, seguito dal suffisso -εία (quindi ottimo luogo), sia di Οὐτοπεία, cosiderando la U iniziale come la contrazione del greco οὐ (non), e che cioè la parola utopia equivalga a non-luogo, a luogo inesistente o immaginario. Tuttavia, è molto probabile che quest'ambiguità fosse anche nelle intenzioni di Moro, e che quindi il significato più corretto del neologismo sia la congiunzione delle due accezioni, ovvero "l'ottimo luogo (non è) in alcun luogo", che è divenuto anche il significato moderno della parola utopia. Effettivamente, l'opera narra di un regno ideale (l'ottimo luogo), pur sottolineandone l'irrelizzabilità (nessun luogo).
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